Copione

Intervista impossibile a Eleonora D'Arborea

Intervistatore (I): Salve a tutti, siamo qui oggi con una figura straordinaria della storia sarda, la giudicessa Eleonora D'Arborea. Eleonora, grazie per essere con noi.

Eleonora D'Arborea (E): Buongiorno a lei. Grazie per l'invito.

I: Quali sono state le sfide che l'hanno portata a interrompere la guerra con gli Aragonesi nel 1388?

E: Ho interrotto la guerra per preservare la vita e la dignità dei sardi colpiti dalla peste e dalla carestia.

I: Quali sono state le principali modifiche apportate nella nuova edizione della Carta de Logu d'Arborea nel 1392 e come hanno influenzato la vita quotidiana nel regno?

E: La Carta de Logu è stata aggiornata per garantire giustizia e prosperità. Le norme, scritte in sardo per essere comprensibili a tutti, includono disposizioni moderne sulla tutela delle donne, sulla pesca e sulla caccia responsabile. Ho anche incoraggiato l'allevamento dei cavalli per la difesa della Sardegna.

I: Qual è stata la motivazione dietro le sue riforme avanzate, soprattutto quelle a favore delle donne e della protezione degli animali?

E: Le riforme miravano a stabilire un equilibrio nella società sarda e a promuovere il benessere generale. La tutela delle donne e la conservazione della natura erano cruciali per costruire una società giusta e sostenibile. L'attenzione all'agricoltura e all'allevamento rifletteva la preoccupazione per il sostentamento e la prosperità del regno.

II: Come valuta l'impatto duraturo della Carta de Logu, rimasta in vigore per secoli dopo la sua morte, sulla storia della Sardegna?

E: Sono grata di aver contribuito a creare un fondamento giuridico duraturo per la Sardegna. La resistenza nel tempo della Carta de Logu è testimonianza del nostro impegno per una società giusta. Spero che le generazioni future traggano ispirazione da questi principi.

I: Cosa pensa della percezione leggendaria che circonda la sua storia, con Carlo Cattaneo che la definì "la figura più splendida di donna che abbiano le storie italiane"?

E: È lusingante essere ricordata in questi termini. La mia vita è stata guidata dalla volontà di proteggere il popolo sardo e garantire un futuro prospero per il giudicato di Arborea. Se la storia ha dipinto la mia figura come leggendaria, spero sia per il mio impegno e la mia dedizione alla giustizia.

I: Come ha gestito le complesse dinamiche politiche e familiari durante la successione al trono di Arborea, proclamandosi Giudicessa di Arborea e difendendo l'onore di suo fratello Ugone?

E: Navigai attraverso la successione al trono con determinazione, tutelando l'onore della mia famiglia e assicurando un futuro stabile per Arborea. La mia proclamazione come Giudicessa di Arborea si basava sul rispetto dell'antico diritto regio sardo, consentendo alle donne di succedere al trono.

I: Durante la sua reggenza ha affrontato questioni complesse come le trattative con il Doge di Genova e la guerra con gli Aragonesi. Qual è stata la decisione più difficile che ha dovuto prendere?

E: Una delle decisioni più difficili fu durante la prigionia di mio marito in Spagna, quando il re Pietro IV impose condizioni difficili per la sua liberazione. Nonostante la pressione, scelsi la guerra con gli Aragonesi piuttosto che cedere alle richieste umilianti del re. La difesa del popolo sardo e la salvaguardia del trono di Arborea erano le mie priorità.

I: Creando la nuova Carta de Logu nel 1392, ha plasmato il futuro giuridico e sociale della Sardegna per quattro secoli. Quali erano i principi fondamentali che ha voluto introdurre con questa legge e come ha affrontato la necessità di riforme in risposta alle mutevoli circostanze?

E: La Carta de Logu è stata concepita per adattare la legislazione alle esigenze del tempo e garantire la giustizia per tutti. Introduceva concetti audaci, come l'uguaglianza di fronte alla legge e la considerazione del valore soggettivo del reato. Ho cercato di creare un quadro legale che riflettesse la modernità e la saggezza necessarie per guidare Arborea in tempi mutevoli.

I: Quando ha elaborato la Carta de Logu nel 1392, quale visione e obiettivi aveva in mente per questo famoso codice legislativo della Sardegna medioevale?

E: La Carta de Logu è nata con l'obiettivo di creare una disciplina giuridica per il Regno di Arborea, garantendo la certezza del diritto. Volevo che riflettesse i principi del diritto romano, canonico e bizantino, oltre alle consuetudini del nostro regno. Pur essendo aperta a modifiche, finì per istituzionalizzare concetti moderni per l'epoca.

I: Come ha affrontato la questione della donna all'interno della Carta de Logu, in particolare per quanto riguarda i diversi ruoli come sposa, nubile, vergine, adultera e lavoratrice?

E: La Carta de Logu ha affrontato la condizione femminile considerando vari aspetti, tra cui quelli economici e il benessere delle donne. Ho cercato un equilibrio nel codice, punendo severamente la violenza fisica contro le donne. 

I: Qual era il suo intento dietro i rigidi protocolli per l'adulterio, con pene specifiche per la donna sposata colta in flagrante e l'amante? Come ha bilanciato la necessità di punizione con la sua visione di giustizia?

E: L'adulterio era disciplinato per preservare la stabilità familiare e garantire giustizia. Ho cercato di bilanciare la necessità di punizione con il rispetto per la dignità umana. Le pene, come il taglio dell'orecchio o la privazione dei diritti e dei beni, erano proporzionate e miravano a ripristinare l'equilibrio nella comunità.

I: Come ha affrontato le questioni legate alla violenza contro le donne nella Carta de Logu, e in che modo pensa che queste disposizioni abbiano contribuito a plasmare la società arborense del suo tempo?

E: La Carta de Logu ha affrontato la violenza contro le donne con rigore, imponendo sanzioni proporzionate alle offese subite. Queste disposizioni miravano a proteggere le donne e a promuovere un ambiente sicuro e giusto. Speravo che tali norme contribuissero a plasmare una società più equa e rispettosa dei diritti delle donne.

I: Grazie, Eleonora, per aver condiviso la sua storia e il suo pensiero con noi oggi.

E: Grazie a voi. Che le leggi di Arborea possano continuare a illuminare il cammino della giustizia.